Citizen Broz

PARTITO DEMOCRATICO...E TORNATO DEMOCRISTIANO.
"Nelle cose futili seguo i capricci e le mode; nelle cose importanti seguo la morale; in arte seguo me stesso. Questa è la ragione per cui non ho nulla a che fare con cio' che non mi piace" J. Ozu

Monday, April 27, 2009

Il partigiano Giangi


Da più parti mi chiedono un commento, vista la mia profonda conoscenza della storia resistenziale e della sua memoria (oh yes...), sul nostro premier che dopo quindici anni si è finalmente incomodato di celebrare il 25 aprile di liberazione. A caldo ho risposto a tutti dicendo che aveva fatto bene, meglio tardi che mai, poi a sollecitazioni più spinte ho dato risposte più meditate. Eccola.
C'è un fatto, un però e un tra l'altro.

Il
Fatto, non trascurabile, è che il cavaliere punta al Quirinale. Si è stancato, anche legittimamente, di fare quello che spacca e che divide ed ha deciso di essere quello che unisce. Tanto a sinistra non ha più nessuno, ha un pd inesistente ed una sinistra impresentabile quindi sta a lui riunire attorno a sè tutto lo scacchiere nazionale politico, sociale ed anche culturale (e i movimenti di sedie già si sentono). Per anni ha rotto e spaccato oggi è il momento di seminare per poi cogliere un ruolo da statista, non a caso ha deciso di ritirare la legge di equiparazione tra partigiani e repubblichini. Non è un caso quindi che solo quest'anno decida di partecipare al 25 aprile, il paese è ridotto malissimo, il terremoto in abruzzo lo ha unito nel dolore e lui ha avuto un ottimo ruolo in questa situazione. Che piaccia o no era l'unica cosa sensata che potesse fare e l'ha fatta.

Però
, ha indossato il fazzolettone di un corpo di partigiani badogliani, quindi ex militari fedeli al Re. Questo sarà il suo limite: la resistenza è stata soprattutto Rossa e comunista, prima o poi dovrà accettarlo e lo farà, anche perché è la mossa che lo distinguerà da Fini. In pratica in corsa per il Quirinale ci sono lui e Fini, cavalcare il 25 aprile è la mossa astuta per lasciarsi alle spalle l'amico rivale, rivalutare il ruolo dei comunisti sarà la mossa definitiva.

Tra l'altro
berlusconi ha parlato di secondo risorgimento. Ma chiediamoci qual'è stata la differenza tra risorgimento e resistenza. Il risorgimento è stato un movimento anche di popolo contro un nemico straniero, la resistenza invece aveva una componente di guerra civile, il nemico non era solo il tedesco. Equiparandola al risorgimento si nasconde questa parte, tendendo quindi una mano ai nostalgici fascisti di casa nostra, un modo per isolare Fini ancora una volta.

Tuesday, April 07, 2009

MACERIE


Dicono che non sia il momento delle polemiche. Dicono che adesso il paese deve restare unito e dare a Berlusconi la possibilità di utilizzare il terremoto e Chuck Norris Bertolaso come spot in vista delle elezioni europee. Non è certo il momento di parlare di norme antisismiche o peggio ancora di speculazione edilizia, incuria urbanistica, corruzione paesaggistica. No, non è il momento dobbiamo scavare e poi pensare ai condoni e al piano casa. Tocchiamo i sentimentalismi facili degli italiani: famiglie separate, case distrutte, chiese sventrate (così diceva Vespa, sventrate). Ben venga il Monte dei Paschi che adotta il campanile di una chiesa: una bella figura in diretta a basso prezzo. Non indichiamo ora i colpevoli, che pare brutto, lo faremo poi, quando con la ricostruzione ci mangeremo un altro pezzo di territorio perché in Italia siamo tanto bravi a far costruire i paesi ai geometri, che quando viene giù tutto la colpa non è di nessuno e se tu vuoi additare un responsabile ti danno dello sciacallo. E a darti dello sciacallo sono quei giornalisti che si sfregano le mani, che chiedono a chi ha perso tutto di raccontargli la propria tragedia. Ti danno dello sciacallo o della Cassandra, come quell'irresponsabile che credeva di aver previsto tutto una settimana fa: ma cosa aveva previsto? Un terremoto a Sulmona una settimana fa. C'era andato vicino, ma vicino conta a bocce. Allora non parliamo oggi di questo, ok, aspettiamo, ma parliamone prima che la ricostruzione cominci perché ogni volta è la stessa storia. Eppure non sarebbe difficile fare un pronostico: l'Italia è tutta zona sismica, il rischio è ovunque. Dovrebbero ricordarsene quei geometri che s'inventano urbanisti, quegli uffici tecnici comunali che delegano il proprio lavoro ed il proprio buonsenso.

Monday, April 06, 2009

Abruzzo, 6 aprile 2009


Dovunque si sente lo spazio. Lo sguardo, appena trova un varco, subito va lontano, con l'immediatezza di un corpo sommerso che viene a galla, fino al Gran Sasso ed al Sirente dominanti la vasta vallata.
(Guido Piovene)