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PARTITO DEMOCRATICO...E TORNATO DEMOCRISTIANO.
"Nelle cose futili seguo i capricci e le mode; nelle cose importanti seguo la morale; in arte seguo me stesso. Questa è la ragione per cui non ho nulla a che fare con cio' che non mi piace" J. Ozu

Tuesday, November 01, 2005


PASOLINI

Ieri sera un bellissimo spettacolo al Teatro dei Rozzi di Siena, messa in scena di Fabrizio Trisciani dell'Associazione Straligut, un lavoro attorno ad "Orgia" di Pier Paolo Pasolini.
Grazie allo spettacolo ed alla grandiosa interpretazione di Tommaso Innocenti, oggi devo lasciare qui un pensiero sulla ricorrenza della morte del grande intellettuale e poeta.
Cosa sarebbe oggi l'Italia se lui fosse ancora vivo? Il suo spirito critico, la sua ansia di fustigatore del futile e dell'apparire ci avrebbe impedito di arrivare a vivere in un'Italia come questa? Se ancora ci fosse troverebbe spazio in questa società? Sono interrogativi arrovellanti ma del tutto capziosi, perché, ovviamente, lui non c'è.
Però sentire durante lo spettacolo la sua voce proclamare che il teatro di parola è l'unico confine che possiamo porre al dilagante culturame di massa e vedere la discesa nell'infero del protagonista (qui non c'è il suicidio fisico, ma quello intellettuale) che cade verso il baratro della banalità e della felicità sociale a portata di tutti (basta pagare per ballare, vestire, dimagrire, come tutti gli altri) mi ha fatto davvero capire il fulcro della sua poetica: dovremmo lottare per la diversità e non per la massificazione. Per questo oggi lui non c'è più, rimosso e quindi ucciso ogni giorno.
(qualcuno ieri mi ha detto: se ci fosse Pasolini troverebbe spazio solo sul Foglio di Ferrara. Probabile, ma lui si rifiuterebbe di farlo. Questo oggi non riusciamo a concepire: il riufiuto coerente e per questo ci meritiamo quello che abbiamo)

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