POVERA TV
Leggo che il programma di Celentano, il vero evento mediatico di questo periodo di fine impero, non solo ha riscosso successo considerevole ma ha anche mietuto critiche e polemiche politiche. Adesso io devo dire due cosette, brevi e schematiche.
1 - la polemica politica è del tutto fuori luogo. Celentano non ha detto nulla che già non sapessimo. Ha parlato della cacciata di Santoro Biagi e Luttazzi comandata da Sofia dopo le elezioni. Bene, lo sapevamo benissimo. Perché polemizzare? Non è andata forse così? Il guaio è che noi lo sappiamo perché ci informiamo dai media non tradizinali, gli spettatori del giovedì sera di raiuno, invece, forse non lo sapevano. La colpa di Celentano è di aver aperto gli occhi agli ignoranti. Grave colpa in epoca oscurantista.
2 - la polemica su Santoro che si dimette da eurodeputato è pretestuosa. C'era da aspettarselo fondamentalmente, era stato eletto sull'onda dell'indignazione, senza basi politiche o culturali necessarie. Io da elettore mi indignerei, ma ovviamente non sono un suo elettore, nè suo nè della Gruber. Anzi, all'epoca dissi: mai eleggere un giornalista, non tutti sono Spadolini. Avevo ragione ovviamente. Un pensiero va all'Annunziata che si dimise da presidente rai anche perché la Gruber si era candidata senza che lei ne sapesse nulla.
3 - la televisione italiana di questi ultimi giorni gira e rigira attorno alla questione Rockpolitic come una trottola. Lo scandalo è che Celentano abbia detto cose risapute, non è che il presidente del consiglio abbia potere di vita e di morte all'interno del sistema dei media. Questo è molto meschino. Non si parla d'altro. Passa la devoluscion, passa l'abrogazione della par condicio, passa la legge Salva Previti, passa la riforma elettorale ed i media parlano della trasmissione di Celentano. La sinistra come al solito fa la parte dell'utile idiota, sta al gioco e Fassino va dalla De Filippi.
Ottimo direi.
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