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"Nelle cose futili seguo i capricci e le mode; nelle cose importanti seguo la morale; in arte seguo me stesso. Questa è la ragione per cui non ho nulla a che fare con cio' che non mi piace" J. Ozu

Friday, March 10, 2006


CAMBIO DI GIACCA


Utile ed interessante articolo del buon Pancho Pardi su Sgarbi soprattutto, ma su tutta la questione di voltagabbana che il centro sinistra inspiegabilmente corteggia.

L’annuncio del Corriere di due giorni fa molti speravano non fosse vero. C’è invece la conferma: attraverso una lista dei consumatori, il gruppo Codacons-Dc, Sgarbi è candidato nel centrosinistra. Si allunga così un’altra lista: quella dei rospi che gli elettori sono obbligati a ingoiare. Non solo avevano già subito gravi delusioni per il rifiuto della coalizione ad accettare il contributo popolare nella selezione delle candidature: negate le primarie di circoscrizione, impedito alle liste espresse dalla cittadinanza attiva l’apparentamento, concesso invece senza difficoltà al Codacons e ad altri gruppi.
Ora devono assistere al travaso trasformista dei candidati dal centrodestra al centrosinistra. Qualcuno vi trova un residuale motivo di ottimismo: se in tanti si spostano di qua lo faranno perché pensano che da questa parte si vince; dunque buon segno. Molti altri invece si chiedono perché si debba cercare di battere Berlusconi accogliendo schiere di suoi sostenitori nelle nostre file. Tutto da dimostrare il loro reale contributo alla vittoria, sicura invece la loro ostilità a una prassi di governo rigorosa e innovativa, indubbio il loro appoggio alle strategie più moderate e neocentriste. Imbarcare tutta questa gente non è come caricarsi di una fastidiosa zavorra? E che bipolarismo è se un polo si accolla i candidati dell’altro?
Siccome non c’è limite al peggio, non si può nemmeno escludere che qualche altro candidato travasato sia ancora più nefasto di Sgarbi. Ma la sua notorietà attribuisce al fatto una valenza esemplare. Per quale motivo gli elettori di centrosinistra dovrebbero accettare nelle loro file uno che non solo ha militato dall’altra parte ma che è stato uno dei suoi più convinti esponenti nell’ingiuria e nella provocazione? Uno che dalle reti del padrone ha sparso per anni veleni, falsità e accuse infamanti, e ha dato di assassini ai magistrati in prima fila nella lotta alla mafia e alla corruzione? Apologeta sfrenato di leggi pessime e incostituzionali, esaltatore dei falsi in bilancio e di qualsiasi altro reato fosse imputato ai suoi amici di cordata e, soprattutto, al suo datore di lavoro, ha usato senza pudore la protezione dell’immunità parlamentare per affermare cose che qualsiasi cittadino comune avrebbe pagato in sede penale. E basti qui il commento senza illusioni di un suo compagno di lista, Gianni Pecci, prodiano e fondatore di Nomisma. A domanda su Sgarbi risponde fatalista al Corriere: “In tutte le famiglie c’è una percentuale di ignobili che è ineliminabile”. Ma i parenti non si scelgono, i candidati sì.
Gli elettori di centrosinistra, come le lettere all’Unità dimostrano, sono sensibili al dovere della disciplina repubblicana e sanno bene che l’obbiettivo primario è cancellare l’anomalia che ha inquinato la politica italiana. Sanno dunque che devono votare e convincere i loro non pochi amici e colleghi tentati dall’astensionismo. Ma siamo sicuri che con candidature simili li aiutiamo nella loro fatica?
Erano già stati costretti, anni fa, a votare Cecchi Gori, che ora sembra si presenti nella Lega Nord. Alcuni si sono già chiesti perché dare una collocazione di rilievo nelle nostre file a Fisichella, padre fondatore di Alleanza nazionale; ma in fondo Fisichella almeno si era esposto in anticipo votando contro la deformazione costituzionale.
Molti oggi non riescono a capire perché si debba accogliere Bobo Craxi come il figliol prodigo, nonostante costui abbia passato senza rimorsi, anzi con supponente esibizionismo, anni interi dalla parte di Berlusconi. Personaggio di scarso rilievo sotto il profilo politico, gli viene attribuito tuttavia il ruolo di rappresentare un legame con l’idea di socialismo: disperante chiedersi quale. Ma l’elettore di centrosinistra stremato potrebbe perfino arrivare a concedere: siamo in emergenza, prendiamoci anche Bobo.
Ma Sgarbi che cosa rappresenta oltre la pseudocultura del centrodestra? E’ tipico di un paese senza, per usare una vecchia espressione di Arbasino, considerare colto chi se lo dice da sé. Che cosa avrà mai studiato se ha trascorso gli ultimi decenni a dare il meglio di sé in televisione? Ma ammettiamo pure che sia colto e anche intelligente, come continua a ripetere lui stesso senza imbarazzo. Con la politica che ha sostenuto, cultura e intelligenza non sono un’aggravante?
E, più in generale, che senso ha contrapporre a Berlusconi una coalizione gonfiata dalla presenza di chi ha avuto lo stomaco per stare dalla sua parte quasi tutta la legislatura?
Ma infine, poiché è evidente che Sgarbi fa perdere al centrosinistra più voti di quanti riesca a portargliene, i volenterosi elettori saranno sottoposti a una duplice prova. Non solo dovranno soffrire nel loro intimo ma dovranno impegnarsi nelle loro comunità in colloqui che metteranno a dura prova le loro capacità dialettiche e raccogliere un surplus aggiuntivo di voti per compensare quelli che il transfuga farà perdere. E, se sarà eletto, non è da escludere che qualcuno della nostra parte voglia impiegare i suoi talenti nella cultura o nella televisione. Quando si dice che la storia sa essere ironica…

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