Citizen Broz

PARTITO DEMOCRATICO...E TORNATO DEMOCRISTIANO.
"Nelle cose futili seguo i capricci e le mode; nelle cose importanti seguo la morale; in arte seguo me stesso. Questa è la ragione per cui non ho nulla a che fare con cio' che non mi piace" J. Ozu

Friday, February 03, 2006

Si torna a parlare di foibe e memoria divisa. Io ci sguazzo in queste cose e quindi ecco un post già diffuso un anno fa di nuovo utile e attuale.

I nostri storici sono tutt'ora alle prese con un passato che non passa, Mentre la memoria collettiva è riuscita a farlo passare soltando dimenticandolo
(Guido Crainz)

Il bravo italiano è un consumatore periodico di capri espiatori, li sacrifica alla propria innocenza e al proprio vittimismo
(Stefano Levi della Torre)

Lo dovevo fare, mi pare giusto entrare nell'argomento che tiene banco in questo inizio di anno. Le foibe, cribbio. Cerco di farlo in maniera sintetica, oggettiva e strutturata. Innanzitutto questa cavolo di fiction ha avuto il merito di portare l'attenzione su un argomento veramente nascosto della storia italiana, e questo è un fatto.Ma dobbiamo chiederci adesso se il fine è storico, civico o esclusivamente politico. Dal punto di vista storico le foibe sono argomento di studi e speculazioni scientifiche da sempre, ma l'opinione pubblica considera ricerca storica solamente quella fatta da giornalisti prestati alla ricerca, autori di best seller e nulla più, ma pur sempre giornalisti sono e quindi pennivendoli con secondi, terzi e quarti fini. Che si chiamassero nel tempo Petacco, Montanelli, Accame, Cervi, Mieli o Pansa, la sostanza è sempre la stessa, la storia raccontata al pubblico italiano non è quella di Gallerano, Crainz, Pavone, Flores, Battini o Capogreco, ma quella dei best seller mondadori, ora diciamo anche che nessuno ci ha obbligato a leggerli ma così è stato. Quindi nessuno ha sentito parlare di Foibe fino al '95, ma per ignoranza personale non per mancanza di ricerca storica. E anche questo è un fatto. E se oggi la fiction supplisce alla mancanza dei pennivendoli ben venga. Però, ovviamente c'è un però, la cosa è subito cavalcata per non dire promossa dalla destra più becera ed ignorante. Un ministro ex repubblichino e fucilatore di partigiani e collaborazionista del nazismo non può permettersi di farmi la morale e neppure una lezione di storia, questo sia chiaro. Non lo accetto da Tremaglia ma neppure da Gasparri, La Russa o Alemanno, dalle mie parti (son minga milanes' mi) si dice uffele' fa el to meste' e cioè: pasticcere fai il tuo mestiere, ciascuno il suo, i giornalisti facciano i giornalisti i politici i politici e gli storici studino la storia. Facile no?Parlando di foibe dobbiamo ricordare alcune cose che contestualizzino la cosa. La fiction in sè, che non ho ancora visto, può essere interessante se contestualizzata, se evita di raccontarci la solita balla degli italiani brava gente. E bene contestualizziamo:
1- L'occupazione fascista della Slovenia, dell'Istria, del Quarnaro e della Dalmazia è stata violenta ed ha portato alla nascita di campi di concentramento e di sterminio per slavi nei territori occupati e nel territorio "storico" del regno d'Italia. In questi campi di concentramento venivano portati i cittadini slavi dei territori occupati, definiti allogeni, i nomi di quesi campi (assolutamente non famosi) sono: Gorizia, Gonars, Chiesanuova, Cairo Montenotte, Renicci, Colfiorito, Civitella della Chiana, Bagno a Ripoli e molti altri. Ai quali aggiungiamo quelli in territorio occupato: Fiume, Buccari, Arbe, Vodizza. E l'occupazione di Lubiana che ha fatto della città una prigione a cielo aperto. In questi campi si moriva di fame e di freddo ed a morire era semplicemente una nazionalità, persone rinchiuse perché appartenenti ad una specifica nazionalità.
2- Tito da solo libera le regioni jugoslave dal nazismo e dal regno di facciata degli ustascia appoggiati dai nazi fascisti. Da solo. E come tale rivendica diritti su quei territori (compreso Trieste anch'esso liberato dai Korpus Sloveni).
3- Tito dopo la guerra non accetta la sovranità dell'URSS sul suo territorio, è un comunista ma non vuole rientrare sotto le zone di influenza di Mosca. Per questo motivo è corteggiato dagli americani e dagli inglesi, con i quali mantiene infatti sempre ottimi rapporti. In seguito cercherà di fondare assieme a Cuba ed i paesi africani di nuova indipendenza una comunità di stati non allineati, ma non ci riesce.
4- In Italia Tito è odiato a sinistra perché nel '48 Stalin lo ha cacciato da cominform per troppa indipendenza ed il PCI è sempre stato fedele alla Russia. Invece la democrazia cristiana cerca di mantenere rapporti positivi con la Jugoslavia perché alleata degli anglo americani e perché spera di ottenere un buon risultato dall'annosa questione triestina. Non starò a dilungarmi su questa cosa che si conclude nel '54 con un compromesso buono per italiani e slavi. Trieste all'Italia e Istria a Tito.
5- Per questo motivo le foibe sono dimenticate. Non le ha rimosse la sinistra (e con quali mezzi poi) ma il governo con i suoi giornali per non turbare i rapporti con Tito e per rimuovere la politica razziale e di sterminio degli italiani nei territori balcanici. Anche perché molti responsabili di quei fatti sono ancora nell'esercito italiano.Concludendo è bene oggi parlare di foibe, ma ricordiamoci anche il motivo di questa vendetta slava. Ogni rivoluzione porta il sangue, ogni atto violento, purtroppo, prima o dopo ha una risposta in genere più violenta. Da questo nascono i massacri delle fosse carsiche, è l'odio covato verso gli italiani, un odio nato sotto una dittatura sanguinaria (per questo motivo gli italiani d'istria fuggirono in massa, dando vita al cosiddetto esodo istriano, fuggirono per evitare rappresaglie, come dar loro torto).Gli italiani non sono buona gente, non lo sono mai stati. Le vittime delle foibe vanno ricordate, ma ricordiamo anche gli errori del fascismo e del Regno d'Italia, non creiamo due memorie divise tra italiani e slavi, oggi in europa.

VITA VISSUTA
1- Qualche anno fa assieme ad alcuni di voi ho visitato la adesso famigerata Goli Otok, o isola Calva, dove Tito imprigionava gli avversari politici (cioè comunisti come lui ma magari fedeli a mosca). Un luogo di immensa sofferenza tutt'oggi. Questa isola è raccontata nel nuovo libro di Pansa, che rievoca tutte le violenze e sofferenze del protagonista e due anni fa faceva capolino nel libro 54 di Wu Ming, quando io andai nell'isola calva ancora non se ne parlava molto in Italia, ma era in Croazia luogo turistico, monito da far visitare. Due ore dopo ero invece a Rab, ex Arbe, dove c'era durante il fascismo uno dei campi di concentramento per Slavi, il peggiore (celebre la foto dello scarno slavo a dorso nudo per anni attribuita agli orrori dei lager nazisti). Ecco lì nessuno ci indicò il luogo del campo, nessuno lo nominava e noi non ne sapevamo niente. E Pansa non ricopre quelle poche miglia di mare.
2- Ho visto con occhi che sui giornali italiani dal '45 al '50 nessuno parla di foibe, soltanto il Giornale di Trieste per ovvi motivi. I giornali italiani tutti filogovernativi si sperticano a parlare di Triangolo Rosso e Volane Rossa, ma niente foibe, niente ritrovamenti nelle grotte carsiche. Perché?

bibliografia essenziale:
Capogreco, Carlo Spartaco; I campi del duce; Einaudi, Torino 2004.Sui campi di internamento italiani per slavi.
Claudia Cernigoi, Operazione foibe a Trieste: come si mistifica la storia, Kappa Vu, Udine 1997> http://www.cnj.it/foibeatrieste/Cernigoi smonta, col metodo e gli strumenti dello storiografo serio, le leggende, esagerazioni e falsità della propaganda di destra su questo tema.
Chi non ha molto tempo a disposizione può rivolgersi a un testo più breve (in pdf), un articolo di Federico Vincenti apparso su "Patria Indipendente" (la rivista ufficiale dell'ANPI) nel settembre 2004:> http://www.anpi.it/patria_2004/08-04/17-18_VINCENTI.pdf

Altro testo fondamentale è una tesi di laurea:Gori Savellini, Giuseppe; Giornalismo italiano del dopoguerra: giornalismo di rimozione; Università degli Studi di Siena, 2004. (direi proprio, cavolo, un testo findamentale!)

0 Comments:

Post a Comment

<< Home