Benvenuti invasori...ma per favore fate più in fretta

Questa storia l'ho trovata su Carmilla, è un articolo di Prunetti, scrittore che ho scoperto con Potassa, un piccolo capolavoro maremmano. Questa storia mi è rimasta in testa e mi fa male. Questa storia è una storia cattivissima di come la vita possa essere davvero "invivibile". Questa storia è una storia malata che ci mostra come i valori si siano guastati, deviati. Questa storia è una delle tante storie dell'Italia di oggi, che nessuno ci racconta, che tutti viviamo. In attesa che qualche conquistatore magnanimo ci invada il prima possibile.




















Italia, nordest, febbraio 2007. Giuliano Bruno è un liceale antifascista. Di ritorno da una manifestazione a Treviso viene aggredito e picchiato da un gruppo di Skinheads neofascisti.
Giuliano non esce più di casa, ha paura.
Da quell’episodio passano alcuni giorni, gli amici lo invitano a uscire. Partono in macchina, vanno verso il centro di Treviso, uno di loro scende, va in cerca di un altro compagno. Poi torna e dice a Giuliano: "Non uscire! Stanno arrivando gli Skinheads!" Arrivano. Aprono la porta della macchina. Giuliano è rimasto dentro assieme a un altro ragazzo. Gli chiedono: "Sei Giuliano Bruno?". "Sì, sono io".
Lo colpiscono con violenza in testa. L'amico prova a difenderlo. Gli rompono il naso.

Dopo la seconda aggressione Giuliano lascia la scuola, non vuole più stare nel trevigiano. Comincia a vagabondare per l’Europa. Partecipa alla manifestazione contro il G8 di Haligendamm, in Germania. Torna in Italia, trova alcuni lavori occasionali. Poi riprende a studiare, questa volta a Trieste.

La mattina del 5 maggio 2008 lo trovano a terra, sotto casa sua. Suicida.